Istituti
Fondazione Magna Carta

La Fondazione Magna Carta – costituita nel 2004 e riconosciuta personalità giuridica nel 2006 – è una struttura dedicata alla ricerca scientifica, alla riflessione culturale e alla elaborazione di proposte di riforma sui grandi temi del dibattito politico con l’ambizione di promuovere il ruolo della ricerca e del dibattito pubblico e accademico offrendo nuove idee e proposte per affrontare le imminenti sfide di carattere nazionale e internazionale.
Sin dall’inizio si ispira al modello dei think-tank anglosassoni con l’obiettivo di elaborare progetti concreti, finalizzati alla modernizzazione del Paese, da sottoporre alla politica.
La Fondazione svolge, in particolare, attività di elaborazione e promozione culturale in campo nazionale ed internazionale, prevalentemente nell’ambito delle scienze storico-politiche ed economico-sociali, realizza progetti di ricerca, promuove e cura pubblicazioni, organizza convegni, seminari, incontri di studio, presentazioni e corsi di formazione che promuove anche attraverso l’erogazione di borse di studio.
La Fondazione dispone di una vasta e aggiornata biblioteca, aperta al pubblico e aderente alla rete SBN, con più di seimila libri e numerose riviste nazionali e internazionali. Possiede, inoltre, un esclusivo patrimonio archivistico, riguardante due filoni principali: Associazioni e rappresentanze studentesche universitarie (in particolare, l’Unione Nazionale Universitaria Rappresentativa Italiana) e l’attività del Partito Radicale dal 1968 al 1996.

Patrimonio archivistico

Archivio delle associazioni e delle rappresentanze studentesche universitarie

Il fondo contiene carte prodotte tra 1945 e 1968 dall’UNURI (Unione nazionale universitaria rappresentativa italiana) – istituzione nota anche come “il parlamento degli studenti”, nell’alveo del quale, per quasi un quarto di secolo, è scorsa la vita associativa, culturale e politica degli studenti universitari – e dalle associazioni studentesche nazionali che ne erano componenti.
Si tratta di quanto sopravvissuto alla dispersione dell’archivio originario (parte salvata al tempo da Enzo Marzo) e da alcune donazioni di protagonisti di quelle esperienza, vera fucina e palestra di formazione politica per molti uomini che ricoprirono poi ruoli importanti in diversi settori della vita nazionale.
Dall’esperienza del movimento universitario sono emerse numerose illustri figure di futuri protagonisti della vita politica e culturale italiana: fra questi, per non citarne che alcuni, Marco Pannella, Sergio Stanzani, Giorgio La Malfa, Franco Roccella, Stefano Rodotà, Giorgio Napolitano, Renato Nicolini, Achille Occhetto, Nuccio Fava, Domenico Fisichella, Claudio Martelli, Valentino Parlato, Bettino Craxi, Fabrizio Cicchitto.
Lo scopo dell’UNURI è ricordato in un editoriale d’Emilio Caldarelli, nella rivista “Unione Nazionale – periodico di vita e cultura universitaria”: secondo l’autore, l’UNURI è un’esperienza formativa, non soltanto accademica, ma concretamente vissuta, anche nei momenti di svago. La cultura e gli organismi universitari non devono essere esclusivi delle cattedre o del governo d’istituto. La cultura universitaria deve insegnare i valori fondanti della democrazia repubblicana ed un rinnovamento dei metodi, dei programmi e delle opportunità di crescita professionale: la cittadella universitaria ha il dovere di aprirsi al mondo esterno.
L’obiettivo della rappresentativa studentesca non è quello di armonizzare le necessità dei docenti e quelle degli studenti ma di creare le premesse per un rinnovamento generale dell’università.

Contatti

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